Dublino è il colore cosmopolita per eccellenza.. è la patria dei giovani.. è la culla dell'incontro multietnico.
Chiunque abbia un po di dimestichezza con la lingua inglese qui è decisamente di casa, ma se per caso non parliamo nemmeno una parola della lingua ufficiale non troveremo alcun problema nel comunicare con gli irlandesi o con chi vive nella città dublinese e ne ha acquisito gli usi, perchè qui il turista è sacro e in un modo o nell'altro la comunicazione infrange le barriere della diversità e parla la lingua universale del cuore a cuore, con gentilezza e disponibilità assoluta, al punto che ci si sente coccolati e si percepisce la sensazione di essere come a casa. Questo è ciò che sa regalare una città come Dublino.
Sono arrivata a Dublino nel pomeriggio e dopo un primo giro di perlustrazione mi sono recata all'ostello Jacob's Inn che avevo prenotato da internet prima della partenza. Ci ero gia stata e mi ero trovata benissimo quindi la scelta è stata veloce e serena. Si tratta di un ostello della gioventù situato in una traversa di Talbot Street, una delle vie più strategiche in cui si può arrivare a tutto velocemente. L'alloggio è carino, il personale giovane, le camerate luminose e pulite e ci sono diversi spazi comuni dove passare il tempo, ad esempio la cucina se uno si vuole preparare pranzo o cena con ciò che può comprare nei tanti supermercati vicini. A mio avviso l'ostello può essere una valida soluzione se si vuole vivere l'esperienza di una vacanza avventurosa e giovanile e non ci interessa essere serviti e riveriti dai confort che invece possiamo trovare il hotel o in un B&B. Però quel che è certo è che se optiamo per una scelta del genere stiamo cercando un tipo di viaggio ben preciso..on the road..e questo tipo di viaggi sono una vera e propria esperienza di vita. Un ostello può insegnarti tanto: in primis il rispetto e la pazienza, e non ultima una grande apertura mentale verso le altre culture del mondo, con i loro usi e costumi che si ha l'occasione di conoscere quando dividi la stanza con qualcuno. Perchè in una camerata ti possono capitare Spagnoli, Francesi, Australiani, Canadesi, Giapponesi, Americani, Russi, Tedeschi, Coreani, Svedesi, Brasiliani e chi più ne ha più ne metta. In un solo giorno ho incontrato il mondo e mi sono resa conto quanto sia piccolo e senza barriere. Le vere barriere in verità sono quelle mentali, quelle che mettiamo noi, create dalle nostre paure e spesso dall'ignoranza che fa crescere il seme della diversità.
Riposta la valigia in camera e sistemate alcune cose sono uscita e mi sono immersa nelle colorate e allegre vie dublinesi. Ho deciso di fermarmi nella famosa caffetteria all'angolo tra Talbot e O'Connell Street, la Kylemore, proprio dove si erge la nota statua dello scrittore James Joice. Assaporare qui una gustosa fetta di torta e un te ai frutti fumante è d'obbligo. Ed è proprio qui che ho cominciato a scrivere le mie memorie di viaggio, le mie avventure in terra irlandese e le mie riflessioni su questo viaggio così particolare. Il mio primo da sola in una grande città Europea. Vedendo la gente passare da quella grande vetrata in cui si scorgeva anche la sagoma del mio collega scrittore, osservavo i loro volti assorti che narravano storie di ogni genere. Inizialmente mi sentivo osservatrice e narratrice di un mondo che mi stava girando intorno, ricco di colore, di profumi, di rumori ed espressioni. Sorseggiando il mio te mi sono sentita avvolta da uno stato d'animo euforico. Nei giorni seguenti ogni giorno mi davo appuntamento in quel luogo di riflessione ma la cosa strana è che mano a mano che scrivevo di quei passanti e di quei volti ho smesso di sentirmi osservatrice e improvvisamente ho cominicato a sentirmi parte di loro e come loro un volto con un vissuto e una storia da raccontare. La mia storia, quella di una semplice ragazza che un giorno ha deciso di fare la scrittrice e raccontare il mondo attraverso i suoi occhi, il suo cuore, i suoi sogni e i suoi viaggi.
Un posto dove mangiare un ottimo Burritos a Dublino è il "Saburritos" tipica cucina messicana nella Tabol Street, proprio difronte alla statua dello scrittore James Joice. L'ambiente è confortevole per un pasto veloce che però non disdegna la possibilità di trattenere anche il passante che va in cerca di una sosta più prolungata, facendolo accomodare in un contesto moderno con tavoli quadrati bianchi e sedie bianche a righe trasversali nere. Nel poco tempo che mi sono trattenuta qui, tra un morso piccante e un sorso per alleviare il bruciore, hanno sostato per di più donne e giovani coppie. E mentre il fuoco divampava nella mia bocca ho pensato che dopotutto quel Burritos per quanto piccante fosse, valeva proprio la pena mangiarlo!
Le vie Dublinesi la domenica brulicano di turisti di ogni nazionalità che non si arrendono al fatto che la maggior parte delle vetrine dei negozi siano chiuse. Dalla mattina alla sera la fiumana di gente imperterrita non cessa di percorrere la capitale in lungo e in largo e quando cala la notte quelli che la fanno da padrone sono i tantissimi giovani.
Durante la settimana di permanenza a Dublino l'ostello mi ha messo a disposizione un free tour di qualche ora da poter fare a mio piacimento, per i posti più caratteristici della città. Ho deciso così di dedicare a questo giro una delle mie mattinate a disposizione, ma quello che pensavo essere un tour in bus per la cittá si é rivelato un bellissimo giro a piedi per gli angoli piú nascosti di Dublino, dove la guida rigorosamente in inglese ha illustrato al gruppo in modo pittoresco e appassionato la storia travagliata dell'Irlanda e della sua capitale. Il gesticolare del giovane ragazzo dai ricci ramati mi ha permesso di capire gran parte dei suoi discorsi, nonostante la mia ancora scarsa padronanza della lingua. A metá del free tour, organizzato gratuitamente dalla catena dei migliori ostelli a cui anche lo Jacobs Inns fa parte, abbiamo fatto tappa al "The Old Storehouse", un pub molto carino e tipico dove si può gustare ottimo cibo irlandese a prezzi modesti. Un piatto che consiglio é quello con il salmone affumicato, veramente ottimo anzi direi divino. L'ambiente é gradevole, frequentato da molte donne e famiglie ma l'atmosfera é rigorosamente "Irish". Il pomeriggio, ogni giorno, c'é musica live tradizionale. Un'atmosfera che rapisce e coinvolge, lasciando qualcosa di veramente profondo impresso nei cuori e nelle menti dei viandanti che fanno tappa qui per caso. Dublino sa affascinare, ad ogni angolo e in ogni momento, inaspettatamente. Anche per questo forse é una delle mete piu ambite dai giovani di tutto il mondo.
Concludo dicendovi che non mi sento di fare un elenco di luoghi da visitare che potreste benissimo trovare in ogni agenzia turistica o in qualunque sito internet, né mi sento di consigliare un luogo piuttosto che un'altro, perchè tutto a Dublino vale la pena essere visto. E si può osservare tanto nella capitale Irlandese e non basterebbe ne una settimana tantomeno un mese per vedere tutto, questo perchè Dublino è una città in continua evoluzione, che nasconde ad ogni angolo delle sue strade un numero infinito di cose da scoprire e assaporare, a partire dai suoi numerosissimi artisti di strada, dei colori accesi delle sue attività commerciali, dai murales e dalle tante istallazioni artistiche, e poi i monumenti, i giardini, i parchi, le stradine caratteristiche, i pub festosi, la fiumana di turisti di ogni parte del mondo che la percorrono la città in lungo e in largo. L'unico consiglio che mi sento di dare è di visitare Dublino con la mente aperta, guardando tutto con il cuore e non solo con gli occhi. Ogni cosa così vi entrerà dentro regalandovi profonde emozioni e una vacanza indimenticabile. E allora anche un solo giorno potrà essere speciale proprio come una settimana o un mese.
Questa è la mia esperienza Dublinese: sola, in una città che sa come metterti a tuo agio facendoti sentire come a casa.
(testo by Silvia Montis)